Il cosmo ciclometrico – Prima parte
L’anno scorso, nel periodo estivo, una sera ci siamo dedicati, assieme ad un vecchio amico, alla osservazione del cielo. Grazie al potente telescopio di cui era dotato, ci è stato possibile apprezzare appieno le costellazioni del nostro sistema solare. Poi siccome il nostro interlocutore è un astrofisico (cosa ben diversa dall’astronomo che osserva il cosmo, mentre l’astrofisico cerca di capirne il funzionamento) ci siamo sorpresi di vedere quante cose, e non è una bestemmia affermarlo, sono comuni tra l’astrofisica ed il mondo del lotto.
Mentre lo scienziato studia i neutrini, le particelle emesse dalle stelle, il movimento delle stesse e dei pianeti, lo studioso del lotto studia il movimento dei numeri, i fenomeni attrattivi generati da determinate formazioni, nuove classificazioni dei numeri e via dicendo.
In entrambi i casi i fenomeni generati sono invisibili all’occhio umano. Ma l’uomo è in grado di coglierne l’esistenza, di valutarne le conseguenze e, come logica impone, determinare anche un nuovo corso delle cose e degli eventi che verranno in futuro.
Poniamo che, per assurdo, l’Italia avesse un suo programma di viaggi nello spazio. Dalla ipotetica rampa di lancio che potrebbe essere a Roma, un giorno una astronave con a bordo due astronauti (o cosmonauti che dir si voglia), parte per un semplice viaggio orbitale della terra. Raggiunta una determinata altezza dal suolo e uscita dall’atmosfera terrestre, essa andrà a posizionarsi su una orbita che le permetterà ad una velocità costante di orbitare (girare) intorno alla terra. Tale orbita si manterrà costante fin quando uno degli astronauti o un tecnico del controllo terrestre ne andrà a variare la velocità o la distanza dalla terra.
Quindi per ognuna delle orbite (dei giri intorno alla terra) vi saranno dei momenti in cui l’astronave andrà ad intercettare periodicamente una “fetta di cielo” o se preferite si troverà periodicamente su Milano alle 7:17:00 di ogni giorno in cui la nostra astronave orbita intorno alla terra.
Secondo le più elementari leggi della fisica anche un battito di ciglia potrebbe alterare l’orbita e quindi “spostare” il passaggio su Milano alle 7:17:01 o alle 7:17:02 o a qualsiasi altro orario differente anche se in modo infinitesimale da quello previsto. Ma ciò non toglie che sappiamo che “quella astronave” seguendo la sua orbita in ogni caso “passerà su Milano”.
Tutto questo vi ha per caso fatto venire in mente qualcosa che abbia a che fare con il gioco del lotto?
L’orbita di una astronave non è forse, trasponendo il concetto al gioco del lotto, equiparabile alla distanza ciclometrica che un numero manifesta rispetto ad un altro?
Quando usciranno (variabile del tempo) quei due numeri avranno ineluttabilmente quella distanza, ovvero compiranno sempre quel medesimo tragitto per spostarsi sul cerchio ciclometrico.
Ma che accade quando, il “battito di ciglia” di cui abbiamo parlato in precedenza, tende a “spostare” il momento in cui si attende il passaggio della nostra astronave, nella fattispecie l’ambo che manifesta le caratteristiche che cerchiamo?
E’ quello che abbiamo cercato di capire, di spiegare e di codificare in maniera tale che potesse essere un evento utilizzabile per la ricerca degli estratti futuri.
Per cominciare ad illustrare il concetto partiamo con un esempio.
Sia dato l’ambo 84-12. Ne rappresentiamo la distanza e la posizione che assume sul cerchio ciclometrico:
Per passare dal numero 84 al numero 12 ci muoviamo lungo la circonferenza ciclometrica passando per il 90. La nostra “orbita” ci vede compiere 6 passi per percorrere il tratto 84-90 e, successivamente, altri 12 per percorrere il tratto 90-12. In totale i 18 passi compiuti rappresentano per l’appunto la distanza ciclometrica che intercorre tra 84 e 12.
Sulla scorta di tale considerazione possiamo dire che tutti gli ambi compresi tra l’ambo 46-1 e 89-44 intercetteranno sempre il numero 90.
Analogamente tutti gli ambi compresi tra 1-46 e 44-89 intercetteranno sempre il numero 45.
In pratica gli ambi indicati costituiscono i limiti entro i quali si intercetterà sempre uno dei due termini della diametro massimo della circonferenza ciclometria individuato dai numeri 45 e 90.
Chiariamo subito che, sebbene a prima vista i “limiti” sembrino gli stessi, in realtà sono diversi uno dall’altro per il “segno” che presentano.
L’ambo 46-1 è un ambo con “carica” positiva (o se preferite movimento positivo o progressivo) in quanto da 46 muovendoci di +45 ci portiamo sul numero 1 (46+45 = 91-90 = 1).
Al contrario l’ambo 1-46 ha “carica” negativa o movimento negativo o regressivo (1-90 = 91-45 = 46). Analogo discorso vale per l’ambo 89-44 con carica positiva e 44-89 con carica negativa.
Tornando al discorso fatto in precedenza, quello che vogliamo stabilire è vedere cosa accade quando si presenta una serie di ambi che abbiano in comune la caratteristica di “passare” per il 90 o il 45.
Esemplificando il tutto, ad esempio, dovremo avere una serie di ambi tipo 81-15 / 84-12 / 86-22 / 88-9 che intercettano tutti il 90.
La nostra “astronave” che orbita intorno al cerchio ciclometrico sarà data o dai numeri più grandi 81-84-86-88 o da quelli più piccoli 9-12-15-22.
Altro elemento che ci interesserà stabilire è “il tempo” entro cui tale fenomeno dovrà verificarsi.
Ultimo termine necessario sarà la “misura” che andrà a “certificare” l’intercettazione del punto (abbiamo indicato come esempio il 90 ed il 45, e quindi il limite distanziale massimo 45, ma potrebbero essere anche numeri diversi) o dei punti che intendiamo individuare come obiettivi.
Stabiliamo allora questi parametri.
Partiamo dal “tempo”. Considerando che i 90 numeri del lotto generano 4005 possibili combinazioni per ambo e che ne vengono sorteggiati 10 ad ogni estrazione verrebbe come logica conseguenza individuare un intervallo temporale che sia determinato dal risultato della divisione 4005:10 = 400,5.
Ma questo intervallo è fuori di ogni possibile e credibile analisi.
Nell’esempio proposto abbiamo detto che dall’ambo 46-1 all’ambo 89-44 intercettiamo il 90.
Ciò significa che la serie 46-1, 47-2, 48-3, 49-4, 50-5 …. fino a 89-44 rispetta tale condizione. Ebbene sono in totale 44 ambi e secondo la proporzione dei possibili ambi estratti (10 per estrazione) avremmo un intervallo temporale pari a 44:10 = 4,4. Essendo, come visto, due le possibili “cariche”, positiva e negativa, ne consegue che l’intervallo debba essere raddoppiato: 4,4 X 2 = 8,8.
Lo arrotonderemo a 9 per eccesso.
Quindi, assumeremo come intervallo temporale entro il quale verificare il fenomeno ricercato nel limite delle 9 estrazioni.
Resta da stabilire la “misura”. Sicuramente la misura 45 equivalente al diametro massimo del cerchio ciclometrico appare la migliore e quella più consigliabile ma ghettizzeremmo il procedimento al solo ambito degli ambi diametrali.
E’ invece nostro interesse avere un ventaglio più ampio per cui considereremo un insieme omogeneo di misure identificandole nei divisori del 45 ad esclusione del valore 1.
Avremo, pertanto, questo “range” di misure utilizzabili: 3, 5, 9,15.
Ad essi aggiungeremo le classiche misure ciclometriche 9, 18, 27 e 36.
Definiti tutti i parametri che ci occorrono siamo pronti a partire per il nostro viaggio nel cosmo ciclometrico per andare a caccia di criteri di selezione che ci permettano di individuare previsioni vincenti.
A partire dalla seconda parte della trattazione di questa teoria indicheremo le modalità operative per procedere alla elaborazione degli ambi selezionabili che rispondono ai requisiti richiesti.
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