IL VINCOLO DIFFERENZIALE 90 – SECONDA PARTE
Nella prima parte abbiamo riportato integralmente il testo che nel maggio del 1963 fu pubblicato da Fabarri sulla rivista guida dell’epoca “IL CALCOLO VINCITORE”.
Invito gli utenti a seguire attentamente quanto andremo ad illustrare in quanto saranno messi nelle condizioni di operare con la quasi infallibilità per le sorti di ambata, ambo a ruota ed ambo a tutte. Questa straordinaria variante al procedimento originario di Fabarri ve la regaliamo al solo costo del giornale. Sappiatela utilizzare.
L’autore, nella stesura originaria, oltre al vincolo differenziale 90 invitava a prendere in esame quelle strutture quadratiche che, oltre a riscontrarsi su due ruote consecutive, presentassero dei fattori ordinativi particolari da individuare nel contesto delle 4 distanze ciclometriche (orizzontali e verticali) rilevate nella formazione. La mia analisi, invece, evidenzia un fattore di ben più rilevante valenza che deve essere rilevato nella struttura di base, ovvero nei due ambi prescelti per il ricavo della formazione. Tra i 4 numeri che compongono la struttura ve ne devono essere due di egual figura. Questo vincolo è garanzia di una quasi infallibilità del procedimento che andremo ad illustrare. Vediamo come operare partendo dagli esempi utilizzati da Fabarri (su quattro proposti, solo due corrispondono al nostro requisito, ed uno, in particolare è un caso limite, o meglio di formazione chiusa).
Estrazione del 5/1/1963
Genova 89-49 Milano 3-26 Distanze: 40+23+3+23 = 90
In questa formazione osserviamo la presenza dei due numeri di medesima figura che sono il 26 e l’89 entrambi appartenenti alla figura 8. Ordiniamo la struttura:
49 |
dist. 40 | 89 |
dist. 44 |
dist. 27 |
|
3 | dist. 23 |
26 |
Secondo questa nuova disposizione avremmo “perso” il vincolo 90 (le distanze assommerebbero a 40+44+23+27 = 134) ma è solo una conseguenza dell’ordinamento che abbiamo imposto. Tra le distanze abbiamo evidenziato in verde la 27 che è il valore distanziale che intercorre tra i due numeri della medesima figura 8. Ora questo valore dovrà essere sommato e sottratto ai restanti due numeri 49 e 3:
49 + 27 = 76.22 3 + 27 = 30.66
Di questi quattro nuovi elementi bisognerà attendere la sortita di uno fra essi, cosa che accade il 2/2/1963 con l’uscita a Milano del 76. Il numero ricavato andrà inserito nel nostro impianto per determinare il quarto elemento mancante che dovrà rispettare i valori distanziali intercorrenti tra gli altri 3 elementi:
76 |
dist. 13 | 89 |
dist. 27 | dist. 27 | |
? | dist. 13 |
26 |
Qual è, dunque, il 4° numero che, rispettando la distanza 27 dal 76 e la distanza 13 dal 26 completa la formazione ? Facile, si tratta del numero 13 (76+27 = 103-90 = 13 e 26-13 = 13). Inserendo il 13 quale elemento di completamento avremo una struttura che presenterà come distanze 27+27+13+13 = 80 un valore inferiore al differenziale 90. Prima di procedere segnaliamo che già a questo punto si ricava una previsione per ambata di grande valore mediante la semplice operazione di somma delle somme dei 4 elementi della struttura. Nel caso in esame avremo 76+26 = 102-90 = 12 e 89+13 = 102-90 = 12 da cui 12+12 = 24. In questo caso specifico tale elemento non sarebbe stato posto in gioco in quanto già sfaldatosi due estrazioni prima sulla ruota di Milano. Ma proseguiamo per ricavare il gioco di ambo. Come detto la somma delle distanze della struttura ottenuta è pari ad 80 per cui “resta” un valore di 10. Ora non dovremo far altro che “integrare” questo resto alle due distanze della coppia di ambi che non sono quelle rilevate dalla coppia di egual figura (nel nostro caso 27). Divideremo per due il “resto” 10:2 = 5 e lo addizioneremo al valore distanziale 13 ottenendo 13+5 = 18. Ora dovremo ricercare i due numeri che avranno tale distanza dalla coppia integrante 76-13 che abbiamo precedentemente calcolato e che sono:
76+18 = 94-90 = 4 13+18 = 31
Disponiamo le due coppie in formazione ed otteniamo:
76 |
dist. 18 | 4 |
dist. 27 | dist. 27 | |
13 | dist. 18 |
31 |
Rileviamo che la somma delle distanze di questa struttura è di nuovo 90 (27+18+27+18) e, soprattutto, che i 4 numeri sono tutti della medesima figura. Attenderemo, a questo punto, il rompersi della formazione con l’uscita del 4 o del 31, cosa che avviene il 16/2/1963 su Napoli dove sorte il 4. Calcoliamo infine la somma delle somme che determinerà il nostro capo gioco:
76+31 = 107-90 = 17 13+4 = 17 17+17 = 34
La previsione è data dall’ambata 34 cui si abbineranno le somme comuni delle due quadrature effettuate, nel nostro caso 12 e 17 per la terzina 34-12-17 in gioco a Genova, Milano e tutte.
Esito: al 5° colpo, in data 23/3/1963, ecco uscire a Milano l’ambo 12-17 !
Vediamo il secondo esempio utilizzato da Fabarri che, come detto, costituisce una “formazione chiusa” in quanto ci obbliga a fermarci al solo primo passaggio. Ciò accade sempre quando uno dei due ambi di partenza è costituito da un ambo diametrale.
Estrazione del 9/3/1963
Genova 43-41 Milano 53-8 Distanze 2+45+10+33 = 90
Osserviamo la presenza dei due numeri di medesima figura che sono il 53 e l’8. Ordiniamo la struttura:
41 |
dist. 2 | 43 |
dist. 33 | dist. 10 | |
8 | dist. 45 |
53 |
Tra le distanze abbiamo evidenziato in verde la 45 che è il valore distanziale che intercorre tra i due numeri della medesima figura 8. Ora questo valore dovrà essere sommato e sottratto ai restanti due numeri 41 e 43:
41 + 45 = 86 43 + 45 = 88
Di questi due nuovi elementi bisognerà attendere la sortita di uno fra essi, cosa che accade il 18/5/1963 con l’uscita a Genova dell’ 88. Il numero ricavato andrà inserito nel nostro impianto per determinare il quarto elemento mancante che dovrà rispettare i valori distanziali intercorrenti tra gli altri 3 elementi:
? |
dist. 45 | 88 |
dist. 35 |
dist. 35 |
|
8 | dist. 45 |
53 |
Il 4° numero che, rispettando la distanza 35 dall’8 e la distanza 45 dall’8 non può che essere proprio il diametrale 43 (88-45 = 43 e 8+35 = 43). La prima previsione viene determinata dalla somma delle somme 88+8 = 96-90 = 6 e 53-43 = 96-90 = 6, da cui 6+6 = 12. Ed il numero 12 sorte su Milano nella estrazione immediatamente successiva del 25/5/1963 !!!!
Abbiamo detto che tali formazioni si definiscono “chiuse” in quanto il valore differenziale (considerato sia in orizzontale che in verticale che in diagonale) è sempre eguale a 90 (nel caso in esame 45+45 = 90 e 35+35+10+10 = 90) e quindi non si può sviluppare la seconda parte del procedimento.
Quanto visto, mi si perdoni la presunzione, non potevano certo immaginarlo ne svilupparlo i nuovi maghetti per i quali la ciclometria è solo …. mettere i numeri in croce. Ma questa è un’altra storia ….. Alla prossima !
(continua)
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