L’asimmetria dei numeri – Parte seconda

Aprile 16, 2015 | Lotto

Chi scrive ha trascorso ben 18 anni immerso negli studi (tra scuola dell’obbligo e università) e proviene da una famiglia di insegnanti. Essendo figlio di docenti (di quelli di vecchio stampo per intenderci, senza nulla togliere alle nuove leve) la scuola ha sempre fatto parte della mia vita fin dai primi anni.

Spesso mi sono trovato a studiare “cose che avevo già imparato” da mio padre seguendolo presso le classi in cui insegnava (erano i tempi in cui esistevano i “doppi turni” dovuti all’abbondanza di alunni ed alla mancanza di aule). Pertanto, quando mi toccava studiare cose già note, per evitare la noia cercavo di andare “oltre” e mi divertivo, già allora, a ricercare aspetti e notizie che, secondo i programmi didattici in voga, erano spesso ignorate.

Questa cosa mi è tornata utile quando ho cominciato a studiare il lotto e, fortunatamente, mi ha portato quasi sempre a “non fermarmi mai” alla prima porta aperta ed a panorami già conosciuti. Il che, unito alla smodata passione per lo studio dei fenomeni numerici, mi ha consentito di poterne affrontare l’analisi da prospettive sempre diverse e “nuove”.

Fatta questa doverosa premessa riallacciamoci a quanto esposto nella seconda parte dell’illustrazione della teoria dell’Asimmetria dei numeri.

Abbiamo visto come il concetto di ASIMMETRIA dei numeri (l’assenza di regole e di simmetria rispetto ad un qualsiasi punto di riferimento) è da intendersi come una rottura, una anomalia di un ordine o di un equilibrio preesistente che si è definitivamente infranto.

Questa “anarchia numerica” intercorre tra un ciclo armonico ed un altro, periodo in cui regna il disordine, il caos che nasconde, però, i futuri vincoli da cui nascerà una nuova armonia.

Come l’esempio proposto nella parter precedente ha ben chiarito vi sono formazioni che si prestano in maniera particolare a farci capire come dall’ordine possa poi nascere l’asimmetria dei numeri successivi.

Riprendiamo il caso analizzato relativo alla estrazione del 13 gennaio 2015 della ruota di Cagliari, dove in posizione isotopa come 3° 4° e 5° estratto abbiamo rilevato:

RUOTA 1° estr. 2° estr. 3° estr. 4° estr. 5° estr.
Cagliari 14 65 38 83 53

La formazione è composta da elementi dotati della medesima simmetria: l’ambo diametrale 38-83 e l’ambo simmetrico 83-53.

Una siffatta terna di numeri rappresenta la massima espressione dell’armonica ciclometrica contenendo due ambi di quelle che sono, per convenzione, le migliori formazioni armoniche e simmetriche.

Il nostro compito, come detto, è quello di cercare una chiave di lettura di tale formazione da cui possano nascere numeri che non hanno nulla a che spartire con i 3 che abbiamo individuato. Per fare ciò ci serviremo di una chiave di lettura particolare di cui troverete applicazioni eccezionali nel nostro CODICE FABARRI – VOLUME 1° (che è sempre disponibile nella sezione del sito dedicata alle pubblicazioni).

Si tratta di quel che, fin dall’antichità è conosciuto, a seconda degli autori che ne hanno trattato i contenuti, come “QUADRATO MAGICO”o “QUADRATO CINESE” o “QUADRATO SHU”.

Sta di fatto che, indipendentemente dal nome utilizzato, il quadrato è sempre stato lo stesso e sempre considerato come una sorta di “formazione magica”.

Eccolo con gli elementi che hanno contribuito a circondarlo di un alone di mistero e di magia:

2 7 6
9 5 1
4 3 8

Qual è la particolarità di questo quadrato costruito con i primi 9 numeri della numerazione araba che da millenni abbiamo adottato? E’ data dalla eguaglianza della somma degli estratti considerati in terne, siano esse orizzontali che verticali o diagonali. Tale somma sarà sempre 15.

Somma terne orizzontali Somma terne verticali

Somma terne diagonali

2+7+6 = 15

2+9+4 = 15 2+5+8 = 15

9+5+1 = 15

7+5+3 = 15

6+5+4 = 15

4+3+8 = 15 6+1+8 = 15

 

Tralasciando la genesi della formazione di tali terne (che di fatto rappresentano il “compimento” di un ordine armonico e simmetrico) vediamo come individuare un modo che ci consenta di arrivare allo scopo che ci siamo prefissi: far nascere una previsione indipendente dalla terna di partenza.

Per prima cosa analizziamo i 3 numeri di Cagliari 38-83-58 e vediamo che le cifre che li compongono sono solo 3: il 3, il 5 e l’8. Andiamo ad evidenziarle nel quadrato magico e ragioniamo.

2 7 6
9 5 1
4 3 8

Analizzando tutte le possibili terne (in verticale, in orizzontale ed in diagonale) osserviamo come i 3 numeri costituiscano i “due pezzi” di due terne: quella diagonale formata dai numeri 2-5-8 e la terza orizzontale formata dai numeri 4-3-8. Ora, logica vuole che proprio i due numeri non rappresentati dalla terna di partenza, abbinandosi tra loro, vadano a generare uno dei futuri estratti attesi sulla ruota in esame.

I due elementi, che sono 2 e 4, abbinati tra loro generano i numeri 24 e 42. Essi rappresentano una doppia ambata e i due numeri capo gioco per la sorte di ambo.

Quali saranno i numeri da unire ai capo gioco? Saranno dati dall’abbinamento delle due cifre 2 e 4 che hanno generato i capo gioco e le cifre 3-5-8 espresse dalla terna di partenza.

In pratica avremo le seguenti coppie:

23-32                    25-52                    28-82                    43-34                    45-54                    48-84

Punteremo, pertanto, 6 quartine (o 12 terzine o 24 ambi secchi) sulla ruota di Cagliari per la sorte di ambo, fermo restando il gioco della doppia ambata che andrà seguita al limite delle 9 estrazioni.

Il 24 gennaio, dopo solo 5 colpi, sulla ruota sarda annotiamo l’uscita dei numeri 42-34-45 cosa che ci avrebbe fatto vincere l’ambata 42 ed i due ambi 42-34 e 42-45.

Per quanti credono che sia solo un caso fortunato, invito a verificare cosa accadde sulla terna 14-74-29 presente a Napoli nella estrazione del 17/01/2015 e, in generale, su tutte le altre terne aventi le caratteristiche indicate presenti nell’ultimo anno di estrazioni.

Puntualizziamo che:

  1. non possono essere elaborate quelle terne che presentino un numero zerato (lo zero non fa parte delle 9 cifre del Quadrato Magico);
  2. si preferiscano, quando vi siano più chiusure di terne possibili, quelle diagonali e quelle verticali rispetto a quelle orizzontali;
  3. la sorte di ambo va seguita al limite delle 20 estrazioni (ricordate che si gioca su una sola ruota), annullando, ovviamente, le previsioni che presentino sfaldamenti anticipati in un egual periodo antecedente l’estrazione su cui si rintraccia la formazione simmetrica di partenza.

Nelle prossime parti vedremo come, in alcuni casi, sia possibile prevedere, con una ragionevole probabilità di successo, “quale” delle formazioni e “quando” essa possa sfaldarsi.