L’asimmetria dei numeri – Parte seconda
Il nome di Konrad Zuse, probabilmente, non vi dirà niente di particolare. Ma sappiate che costui è stato, di fatto, l’inventore dell’antesignano di quello che oggi è diventato uno strumento di uso corrente: il computer. Il professore tedesco (nato nel 1910 e morto vent’anni fa nel 1995) viene considerato come l’inventore del computer, anche se, ovviamente, non per come lo conosciamo oggi.
La sua idea prese forma dalla necessità di poter eseguire in fretta e senza fatica i molti e complessi calcoli necessari alla progettazione degli aerei presso l’industria aereonautica Henschel Airplane Factory ove lavorava. Il suo “elaboratore di calcoli” che chiamò Z1 (una tonnellata di peso per 4 metri quadrati), a cui seguirono altre 3 successive versioni, si dimostrò talmente affidabile per esattezza e velocità da ricevere il riconoscimento ufficiale del Terzo Reich che lo presentò ufficialmente il 12 maggio 1941. La seconda guerra mondiale cancellò con le sue tragiche conseguenze il lavoro di Zuse. Solo negli anni ’60 il professore tedesco, fondando una sua compagnia la Zuse AG (che fu poi acquisita dalla Siemens che, ufficialmente, viene riconosciuta come la prima azienda “produttrice di computer”), riuscì a ricostruire il prototipo di quello che venne considerato come il primo computer programmabile della storia
Ovviamente, come sempre accade a fronte di una innovazione, vi è da dire che l’ausilio di una “macchina che sostituisse l’uomo” nello sviluppare i calcoli matematici divise l’opinione pubblica in favorevoli e contrari, in innovatori e conservatori, in scettici e credenti.
Questa premessa ci è servita per raccontare come, quando “c’è qualcosa di nuovo”, l’essere umano possa reagire, a volte anche inconsciamente, accogliendo favorevolmente “la novità” o respingendola (aggiungiamo noi, belluinamente) senza ragione.
E’ questo quanto è accaduto dopo la pubblicazione dei nostri ultimi articoli sull’equilibrio dei numeri e delle distanze e sul concetto della disarmonia dei numeri. Nella scorsa settimana abbiamo ricevuto mail e telefonate da centinaia di persone, come detto divise in favorevoli o contrarie alle analisi che abbiamo proposto. Tra esse spiccano quelle di alcuni personaggi che non esitiamo a definire “pseudo-studiosi” a dir poco scandalizzati che il “santo dogma” della ciclometria potesse essere “stravolto e ribaltato” sulla scorta di parametri innovativi di analisi.
Serenamente, e forti di una esperienza maturata in 35 anni di onorata attività di studio e ricerca, lasciamo a tutti la libertà di esprimersi (pro o contro) in merito alle nostre teorie. Ma vorremmo solo ribadire che, secondo una antica massima attribuita ai greci, “lo stolto è colui che sa, il saggio è colui che sa di non sapere”. Ergo, non sapere significa esplorare, ricercare, acquisire sempre nuovi elementi e conoscenze. Ed è cosa propria dell’uomo teso, sin dalla sua comparsa nel mondo, alla conquista del “sapere”.
Fatta questa premessa passiamo a trattare della ASIMMETRIA dei numeri che, come abbiamo stabilito la scorsa settimana, non esprime alcuna regola ne forma alcuna simmetria rispetto ad un qualsiasi punto di riferimento e viene identificata come una rottura, una anomalia che porta chi osserva ad “accorgersi immediatamente” che un ordine o un equilibrio preesistente si è definitivamente infranto.
Abbiamo anche detto che tra un ciclo armonico ed un altro, regna il disordine, il caos, la ASIMMETRIA più totale e completa che nasconde vincoli da cui far nascere una nuova armonia.
Ci siamo lasciati, alla fine della prima parte, con l’invito all’analisi di due formazioni apparse il 13 gennaio 2015 sulle ruote di Bari e Cagliari, in posizione isotopa come 3° 4° e 5° estratto:
RUOTA | 1° estr. | 2° estr. | 3° estr. | 4° estr. | 5° estr. |
Bari | 74 | 89 | 45 | 60 | 15 |
Cagliari | 14 | 65 | 38 | 83 | 53 |
Le due formazioni sono composte da elementi dotati della medesima simmetria: un ambo diametrale (60-15 su Bari e 38-83 su Cagliari) e un ambo simmetrico (45-15 su Bari e 83-53 su Cagliari).
Terne di numeri così composte sono la massima espressione dell’armonica ciclometrica e sono, da sempre, il “sogno” di tutti gli studiosi e scommettitori. Da esse, spesso e volentieri, anche con la sola operazione della quadratura ciclometrica, si riesce a determinare un numero che rappresenta una futura e molto probabile ambata sulle due ruote interessate dal fenomeno.
Tralasciando la genesi della formazione di tali terne (che di fatto rappresentano il “compimento” di un ordine armonico e simmetrico) a noi interessa vedere se, ed in che modo, si possa identificare “una chiave di sviluppo” grazie alla quale si possa prevedere l’uscita di numeri “qualunque” (e quindi in completo disordine ciclometrico ed in condizioni di asimmetria) nelle estrazioni a venire.
Abbiamo individuato una chiave di lettura che, partendo dalle figure delle terne estratte aventi le caratteristiche sopra indicate, ci permette di raggiungere il nostro scopo.
Partiamo dalla terna presente a Cagliari formata dai numeri:
Numeri | 38 | 83 | 53 |
Figure | 2 | 2 | 8 |
Va anzitutto puntualizzato che terne composte da tre numeri che contengano un ambo simmetrico ed un ambo diametrale presenteranno sempre due figure eguali.
L’analisi che abbiamo effettuato ci ha permesso di stabilire che l’abbinamento tra le figure di queste terne andrà a generare 6 numeri che, spesso e volentieri, porteranno alla sortita di un ambo.
L’unica operazione da effettuare, oltre ovviamente all’abbinamento delle figure, sarà quella di aumentare di una unità la figura ripetuta. In pratica, visto che le figure espresse dalla terna 38-83-53 sono 2, 2 e 8 noi opereremo sulle figure 2, 3 e 8.
Dal loro abbinamento avremo i seguenti 6 numeri:
23 e 32 / 28 e 82 / 38 e 83
Ebbene, questi 6 numeri, nel 90% dei casi, nelle successive 18-20 estrazioni tendono a manifestare la sorte di ambo, quasi sempre con gli elementi che non hanno nulla a che vedere con i 3 numeri da cui siamo partiti. Nel caso che stiamo esaminando, nelle estrazioni che seguirono alla data del 13 gennaio 2015 sulla ruota di Bari abbiamo annotato i seguenti esiti:
1° colpo 23-32
4° colpo 28-38
11° colpo 82-38
17° colpo 23-32
Limitandoci al primo esito positivo, la sortita dell’ambo 23-32, raffrontando tali estratti con i tre numeri da cui siamo partiti 38-83-53, notiamo che non vi è alcun legame logico tra essi, per cui possiamo affermare che, per quanto regolati da una “operazione logica”, i due elementi 23 e 32 sono frutto della asimmetria (figurale) della terna 38-83-53.
Ma questo è solo l’inizio: appuntamento alla terza parte.
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